DIRITTO ALLA DISCONNESSIONE: ARRIVA LA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO
Essere sempre connessi è una condizione che riguarda sempre più persone: il Parlamento Europeo vara la risoluzione sul diritto alla disconnessione.
Complice il Covid-2019 e l’ampio utilizzo di nuove forme di occupazione ed, in particolare, del lavoro da remoto, il tema del diritto alla disconnessione diventa prioritario. Stando ad una recente ricerca di Eurofound, la Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro, non solo il lavoro remoto è aumentato del 30% a seguito della pandemia, ma emerge anche che le persone che lavorano da casa hanno più del doppio delle probabilità di lavorare oltre le 48 ore settimanali massime previste rispetto alle persone che lavorano nella sede del datore di lavoro. Senza contare che la combinazione di orari di lavoro prolungati e maggiori sollecitazioni ha ampliato sensibilmente i casi di ansia, depressione e disturbi fisici e psicologici.
I giorni scorsi il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione sul diritto alla disconnessione: il contenuto è rivolto agli Stati membri che sono incoraggiati ad adottare tutte le misure necessaria per consentire ai lavoratori di esercitare un diritto fondamentale. In questo scenario, le parti sociali sono chiamate ad un ruolo determinante, a partire dal compito di concludere accordi collettivi che stabiliscano o integrino le condizioni minime del diritto alla disconnessione. Le condizioni minime individuate sono: modalità pratiche per scollegarsi dagli strumenti digitali; sistemi per la misurazione dell’orario di lavoro; valutazione della salute e della sicurezza; misure di sensibilizzazione.
Leggi la Risoluzione del Parlamento Europeo